• Energia dai rifiuti non riciclabili

Come funziona

Il processo di termovalorizzazione dei rifiuti si basa su un sistema con griglia mobile raffreddata ad acqua, integrata con la caldaia per la produzione di vapore grazie al recupero del calore liberato dai rifiuti a seguito della loro combustione.
Il sistema di depurazione dei fumi si basa su di un sistema “a secco”, che non consuma acqua e non produce reflui liquidi di processo, ed utilizza l’iniezione di carboni attivi, bicarbonato di sodio e calce idrata.
Il monitoraggio in continuo dei fumi di combustione, sia all’interno del processo sia al camino, consente l’intervento tempestivo sui dosaggi e l’ottimizzazione dell’utilizzo di reagenti per l’abbattimento degli inquinanti.
La produzione di energia elettrica avviene attraverso l'espansione del vapore prodotto dalla caldaia in un turbogruppo. Il ciclo termico è di tipo rigenerativo con turbina a condensazione. Il condensatore del vapore esausto è ad aria, meccanismo che consente di limitare il consumo di acqua esclusivamente ai reintegri necessari per il corretto funzionamento del processo.
Le scorie del processo di incenerimento vengono raccolte e inviate ad appositi centri di trattamento, dove vengono recuperate per la produzione di cemento e sotto forma di materiale ferroso. Il restante 10% va in evaporazione dell’acqua, NIENTE finisce in discarica.

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L'impianto - Come funziona
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Impianto03
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Ricezione e stoccaggio rifiuti

Ricezione e stoccaggio rifiuti

Dopo aver superato le procedure di accettazione qualitativa e quantitativa e il controllo della radioattività, gli automezzi accedono al piazzale sopraelevato coperto per procedere allo scarico nella fossa di stoccaggio. La fossa ha una capacità totale di 10mila m3 ed è mantenuta in depressione (come il suddetto piazzale), per evitare la dispersione all’esterno di polveri e odori, grazie all’aspirazione dell’aria ambiente in essa contenuta che viene utilizzata coma aria di combustione ai fini del processo. La depressione è garantita anche in caso di fermo di entrambe le linee di termovalorizzazione dell’impianto, grazie ad un sistema autonomo di emergenza.

Combustione

Combustione

L’impianto è costituito da due linee di termovalorizzazione indipendenti, ognuna dotata di forno a griglia mobile raffreddata ad acqua in grado di incenerire fino a 12,4 tonnellate di rifiuti all’ora (rifiuti con Potere Calorifico Inferiore di 9,5 MJ/kg).
A completamento del processo, i fumi attraversano la camera di post-combustione, dove rimangono ad una temperatura superiore a 850°C per almeno 2 secondi; per garantire tale temperatura in qualsiasi condizione operativa, nel forno sono installati due bruciatori ausiliari a metano che intervengono automaticamente in caso di abbassamento della temperatura oltre una soglia prefissata.
Le scorie di combustione, giunte all'estremità della griglia, cadono in una vasca d'acqua per garantirne il completo spegnimento e vengono poi trasferite alla relativa fossa di stoccaggio.

Generazione di vapore

Generazione di vapore

Dopo aver attraversato la camera di post-combustione, i fumi transitano in un generatore di vapore che produce vapore surriscaldato alla pressione di 50 bar e alla temperatura di 440°C. La caldaia ha la duplice funzione di recupero del calore contenuto nei fumi ed il relativo raffreddamento per le successive fasi di depurazione. I fumi di combustione attraversano il Generatore di Vapore dove cedono la propria energia termica, passando da una temperatura iniziale di circa 1.100°C ad una temperatura in uscita di circa 180 °C.

Depurazione fumi

Depurazione fumi

Nella fase successiva i fumi di combustione attraversano il sistema di depurazione a secco, dotato di doppio stadio di reazione e filtrazione in serie, con iniezione di carboni attivi, bicarbonato di sodio e calce idrata, per elevatissime efficienze depurative. È anche presente un duplice sistema di abbattimento degli ossidi azoto: sistema SNCR in zona di postcombustione e sistema SCR finale a bassa temperatura. I residui della depurazione sono stoccati in silos a tenuta per il successivo smaltimento in discarica o, nel caso dei residui sodici, per l'invio ad impianti rigenerativi.

Schematicamente, le due linee del sistema di depurazione fumi sono costituite dalle seguenti sezioni:

  • sistema non catalitico di abbattimento degli ossidi azoto (SNCR);
  • prima sezione di depolverazione e abbattimento degli inquinanti;
  • seconda sezione di depolverazione e abbattimento degli inquinanti;
  • sistema catalitico di abbattimento degli ossidi di azoto (SCR).
Produzione di energia elettrica e termica

Produzione di energia elettrica e termica

Il vapore proveniente dalle caldaie viene inviato ad un unico turboalternatore con una potenza elettrica nominale di 17,6 MW, consentendo:

  • Produzione di energia elettrica da immettere nella rete di trasmissione nazionale.
  • Produzione di energia termica: il sistema è infatti predisposto per la cessione di calore alla futura rete del teleriscaldamento, a servizio di utenze civili ed industriali.

Il vapore in uscita dal turbogeneratore viene poi inviato ad un sistema di condensazione ad aria. Il condensato, tramite le pompe di alimento, è immesso nuovamente in caldaia per ricominciare il ciclo in un sistema a circuito chiuso.

Dove vanno i residui solidi della combustione dei rifiuti

Dove vanno i residui solidi della combustione dei rifiuti

Le scorie di combustione, pari al 20% circa del materiale inviato ad incenerimento, dopo essere state raffreddate, vengono raccolte in una fossa di stoccaggio dedicata, per essere poi inviate ad appositi centri di trattamento. Di queste è possibile recuperarne l’80% per la produzione di cemento e un 10% sotto forma di materiale ferroso. Un restante 10% è costituito da perdita d’acqua.
Le ceneri volanti e i residui solidi della depurazione fumi, pari a circa il 3,5% del peso del materiale inviato ad incenerimento, vengono invece destinate a smaltimento in discarica.

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