L’impianto di termovalorizzazione della Toscana Centrale tratterà i rifiuti urbani che non possono essere riciclati, e che possiedono un elevato contenuto energetico. Produrrà energia elettrica pari al consumo di 40.000 famiglie, che sarà immessa nella rete di distribuzione nazionale, ed energia termica pari a 20 MW.
I rifiuti urbani sono considerati fonti rinnovabili, usarli per produrre energia consente infatti di ridurre l’uso di combustibili fossili. Con l’impianto produrremo energia risparmiando sull’utilizzo di petrolio, gas e carbone, riducendo quindi le emissioni di gas serra (CO2, CH4, NO2) come previsto dal Protocollo di Kyoto e dal recente accordo COP21 di Parigi. Se si considera anche il risparmio di energia che raggiungeremo con il riciclaggio dei rifiuti e la riduzione dei trasporti, il settore dei rifiuti urbani nella Toscana centrale diventerà uno dei principali attori del raggiungimento degli obiettivi regionali per la riduzione di gas serra.
L’impianto sorge in un polo tecnologico che sfrutta già energie rinnovabili, come il biogas della discarica esistente e l’energia solare dal tetto fotovoltaico dell’impianto di selezione e compostaggio. Un dato importante, cui si affiancheranno i risultati della trasformazione delle flotte di raccolta a biometano e a trazione elettrica.
La termovalorizzazione è l’anello conclusivo che consente di non sprecare ciò che non può più essere recuperato riciclandolo, ma di impiegarlo un’ultima volta come fonte energetica.Il nostro territorio potrà giovarsi così di tutti i benefici di un’economia circolare, in cui niente si butta, ma tutto si trasforma: in questo caso in energia elettrica e calore.
Ogni anno in Italia finiscono in discarica potenziali combustibili per circa 3,7 miliardi di TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio), per un valore di 2,5 miliardi di euro. Il sacchetto medio che gettiamo nel cassonetto, cioè di circa 3,5 kg, contiene potenzialmente 2.200 kilocalorie, cioè l'energia di oltre un litro di benzina.