Di ciò che entra nel termovalorizzatore viene recuperato quasi tutto. I residui solidi vengono raccolti e inviati ad appositi centri di trattamento dove vengono recuperati per l’80% per la produzione di cemento o per la realizzazione di sottofondi stradali, per un 10% sotto forma di materiale ferroso, un restante 10% va in perdita d’acqua. 0% in discarica.
Il recupero delle scorie in edilizia è una tecnica diffusa da anni in tutto il mondo: basti pensare che il parcheggio di Disneyland Paris fu realizzato con gli scarti del termovalorizzatore di Parigi.
Solo il 3,5% del peso totale dei rifiuti in ingresso nel termovalorizzatore non può più essere recuperato, ma viene ridotto in cenere, reso inerte e smaltito in appositi impianti.
Il ciclo termico centrale consente l’eliminazione del consumo di acqua, riducendo a zero i reflui liquidi. Anche la depurazione dei fumi utilizza un sistema “a secco”, attraverso l’iniezione di carboni attivi, bicarbonato di sodio e calce idrata, evitando così l’utilizzo di risorse idriche e la produzione di reflui.